Tuesday, 28 October 2014

La filosofia nella storia della filosofia e della scienza: Mario Dal Pra nella "scuola di Milano". La filosofia come riflessione cirtica sulle differenti tradizioni concettuali

Giovedì 30 ottobre 2014 (ore 9-19) e venerdì 31 ottobre 2014, (ore 9-19), all'Università degli Studi dell’Insubria, nell'Aula Magna, via Ravasi 2, a Varese, è in programma il convegno internazionale di studio: "La filosofia nella storia della filosofia e della scienza: Mario Dal Pra nella “Scuola di Milano”. La filosofia come riflessione critica sulle differenti tradizioni concettuali". Interventi di: Italo Francesco Baldo, Egle Becchi, Luca Cafiero, Guido Canziani, Giovanni Carozzini, Franco Coniglione, Lorenzo Corti, Germana Ermst, Roberto Fineschi, Laura Frigerio, Dario Generali, Paolo Giannitrapani, Gianbattista Gori, Giovanna Lo Cicero, Giorgio Lanaro, Marina Lazzari, Gianni Micheli, Fabio Minazzi, Nicoletta Moccia, Marcello Ostinelli, Gianni Paganini, Massimo Parodi, Fulvio Papi, Jean Petitot, Renato Pettoello, Veronica Ponzellini, Mario Quaranta, Roberto Radice, Emanuele Ronchetti, Maria Grazia Sandrini, Giulia Santi, Elisabetta Scolozzi, Tiziano Tussi, Amedeo Vigorelli 

Depliant: http://www.isissdaveriocasula.gov.it/startsito/wp-content/uploads/2014/10/convegno-Dal-Pra-definitivo.pdf

Saturday, 11 October 2014

Il denaro e la storia, se ne parla a San Marino

Il denaro e la storia, se ne parla a San Marino



IL DENARO E LA STORIA, SE NE PARLA A SAN MARINO



Dal 14 al 18 ottobre in tutto il centro storico si tiene la 9ª edizione di Felstivalstoria con giuristi, filosofi, economisti, magistrati e politici

SAN MARINO Il FestivalStoria, giunto alla sua nona edizione, sbarca a San Marino. Auri sacra fames. Il denaro motore della storia? è il titolo dell'edizione 2014 della kermesse diretta da Angelo D'Orsi e Luciano Canfora, che si terrà dal 14 al 18 ottobre sul Titano, in collaborazione con l’Università della Repubblica di San Marino e la Segreteria di Stato per la Cultura.

Giuristi, filosofi, poeti, economisti, magistrati, politici e storici si interrogheranno sul ruolo del denaro nella storia, il tutto proprio sul territorio di un ex paradiso fiscale: “E’ un tema che tocca molto la nostra Repubblica – osserva il segretario di Stato per la Cultura, Giuseppe Maria Morganti – tanto è vero che all’interno del programma del Festival ci sono alcune provocazioni forti ma necessarie per capire il ruolo nuovo che vogliamo dare a questo Stato, dettato dalla trasparenza che, al di là dei passaggi del denaro, riguarda i processi, le fasi decisionali e i momenti in cui si possono generare notevoli incomprensioni”.



Lezioni, dialoghi, un dibattito unico, spettacoli, proiezioni cinematografiche: questa la ricetta con cui il FestivalStoria vuole rivolgersi non tanto agli specialisti del settore quanto piuttosto a studenti e cittadini sammarinesi e non solo. L’inaugurazione è prevista martedì 14 ottobre alle 16 al Teatro Titano (piazza Sant’Agata) che dopo la discussione intitolata Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo (ore 17) ospiterà alle 21 l’attesa lezione di Roberto Scarpinato, procuratore della Corte d’Appello di Palermo, sul tema I soldi della mafia. Mercoledì 15 si parte alle 10 di mattina per una giornata dedicata a conferenze su finanza e inflazione nella storia, mentre alle 21 ci si trasferisce nella Sala della Biblioteca dell’Università(Contrada delle Mura, 16) per la proiezione del film Il Petroliere di Paul Thomas Anderson. Franco Cardini (Sms Pisa) apre la giornata di giovedì 16 (ore 10 Teatro Titano) con I banchieri toscani e la nascita del capitalismo, si parlerà poi di Marx, il denaro e il Capitale con Roberto Fineschi dell’Università di Siena. Interessante il tema dell’incontro di venerdì 17 (ore 17,30) dal titolo Come si rubano i soldi con la giornalista e scrittrice Nunzia Penelopee Alessandro Casiccia dell’Università di Torino. E alle 21 l’appuntamento è con la tavola rotonda Economia vs politica. Democrazia vs finanza? mentre sabato sera (ore 21) toccherà a David Riondino chiudere il Festival con Il dio denaro. Teologia e quattrini in tempo di catastrofi.



Programma completo: www.festivalstoria.org

Saturday, 4 October 2014

FestivaStoria FestivaStoria Programma 2014 "AURI SACRA FAMES" IL DENARO, MOTORE DELLA STORIA? San Marino, 14-18 ottobre



FestivaStoria

Programma 2014
"AURI SACRA FAMES"
IL DENARO, MOTORE DELLA STORIA?

Martedì 14 ottobre
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata


Ore 16.00
Saluti del Segretario di Stato alla Cultura, all'Istruzione, Politiche Giovanili e Università Giuseppe Maria Morganti
Saluti del Magnifico Rettore Corrado Petrocelli e del Direttore del Dipartimento di Studi Storici, Università di San Marino, Luciano Canfora condirettore di FestivalStoria
Prolusione di Angelo d’Orsi (Università di Torino, Direttore di FestivalStoria)

Ore 17.00
Ricordando Jacques Le Goff
Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo
Grado Giovanni Merlo (SNS, Pisa), Giuseppe Laterza. Coordina Giuseppe Galasso (Università Federico II, Napoli)

Ore 18.30
Pecunia non olet. Il Vaticano tra lira ed euro
Francesco Margiotta Broglio (Università di Firenze)

Ore 21.00
I soldi della mafia
Roberto Scarpinato (Procura di Palermo). Saluti di Angelo d’Orsi
Introduce Claudio Felici, Segretario di Stato Finanze e Bilancio, Poste, Rapporti con AASFN


Mercoledì 15 ottobre
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
Le tre religioni monoteiste davanti al “Dio Denaro”
Giovanni Filoramo (Università di Torino)

Ore 11.30
L’alternativa francescana
Grado Giovanni Merlo (SNS, Pisa)

Ore 16.00
Finanzieri e filibustieri ieri e oggi
Franco Cardini (SNS, Pisa) dialoga con Peter Kammerer (Università di Urbino)

Ore 17.15
Inflazione monetaria e caduta degli Imperi dall’antico Egitto a Roma
Daniele Foraboschi (Università di Milano) dialoga con Alessandro Cavagna (Università di Milano)

Ore 18.30
Metafisica del debito
Roberto Esposito (SNS, Pisa)

Ore 21.00
Proiezione del film Il Petroliere (2007), di Paul Thomas Anderson
Presentazione di Karen Venturini (Università di San Marino)


Giovedì 16 ottobre
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
I banchieri toscani e la nascita del capitalismo
Franco Cardini (SNS, Pisa)

Pausa

Ore 11.30
Marx, il denaro e il Capitale
Roberto Fineschi (Università di Siena)

Pomeriggio

Ore 16.00
Arte e denaro. La strana coppia
Roberto Gramiccia (scrittore, critico d'arte, giornalista, Roma) dialoga con Isabelle Garo (docente, Parigi)

Ore 17.15
L’Europa è una politica o una moneta?
Massimo Amato (Università Bocconi, Milano) dialoga con Stefano Zamagni (Università di Bologna)

Pausa

Ore 18.30
“Arricchirsi è glorioso”. La Cina del dopo Mao e la corsa allo sviluppo
Domenico Losurdo (Università di Urbino)

Ore 21.00
Sala della Biblioteca dell'Università - contrada delle Mura, 16

Brani tratti dal documentario Zeitgeist (2007), di Peter Joseph
Commento di alcuni degli ospiti di FestivalStoria


Venerdì 17 ottobre
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
“L'essenza del denaro”: da Moses Hess a Karl Marx
Gian Mario Bravo (Università di Torino)

Pausa

Ore 11.30
L’avarizia e la parsimonia, tra economia e filosofia
Stefano Zamagni (Università di Bologna)


Ore 16.00
Trenta denari. Giuda metafora dell’economia monetaria?
Giacomo Todeschini (Università di Trieste) intervistato da Tommaso Martino (Università di San Marino)

Ore 17.15
Come si rubano i soldi
Nunzia Penelope (giornalista e scrittrice, Roma) dialoga con Alessandro Casiccia (Università di Torino)

Pausa

Ore 18.30
L’utopia dell’abolizione del denaro
Luigi Punzo (Università di Cassino) dialoga con Laura Tundo Ferente (Università del Salento)

Ore 21.00
Economia vs politica. Democrazia vs finanza?
Tavola rotonda. Luciano Canfora, Alessandro Casiccia, Vladimiro Giacchè, Nunzia Penelope, Maria Grazia Turri
Coordina Angelo d’Orsi

Sabato 18 ottobre
Monastero di Santa Chiara, contrada Omerelli, 20

Ore 10.00
Dal marco all’euro. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa
Lezione di Vladimiro Giacchè (economista, Roma)

Ricchi e poveri. Slide show, a cura di Eloisa d’Orsi
Proiezione di immagini di fotoreporter di diverse nazionalità, con colonna sonora. Commento di Vladimiro Giacchè

Ore 11.30
Chi ha ridotto in miseria l'Italia?
Nunzia Penelope (Giornalista e scrittrice, Roma) dialoga con Maria Grazia Turri (Università di Torino)

Ore 15,30
Shylok, la metafora dell’usuraio ebreo
Marina Caffiero (Università Roma “La Sapienza”)

Ricchi e poveri. Slide show, a cura di Eloisa d’Orsi
Proiezione di immagini di fotoreporter di diverse nazionalità, con colonna sonora.

Ore 17.00
Il denaro nella letteratura. Letture di brani scelti.
Silvio Castiglioni

Ore 18.30
Si può fare a meno del denaro?
Anselm Jappe (Accademia di Belle Arti, Frosinone) intervistato da Alessandro Simoncini (Docente, San Marino)

Ore 21.00
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Il dio denaro. Teologia e quattrini in tempo di catastrofi
Musica e parole di David Riondino

Wednesday, 24 September 2014

FesivalStoria 14-18 ottobre. San Marino

"AURI SACRA FAMES"
IL DENARO, MOTORE DELLA STORIA?

Martedì 14 ottobre
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata


Ore 16.00
Saluti del Segretario di Stato alla Cultura, all'Istruzione, Politiche Giovanili e Università Giuseppe Maria Morganti
Saluti del Magnifico Rettore Corrado Petrocelli e del Direttore del Dipartimento di Studi Storici, Università di San Marino, Luciano Canfora condirettore di FestivalStoria
Prolusione di Angelo d’Orsi (Università di Torino, Direttore di FestivalStoria)

Ore 17.00
Ricordando Jacques Le Goff
Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo
Giovanni Grado MerloGiuseppe Laterza. Coordina Giuseppe Galasso 

Ore 18.30
Pecunia non olet. Il Vaticano e la moneta europea
Francesco Margiotta Broglio (Università di Firenze)

Ore 21.00
I soldi della mafia
Dialogo tra Alessandra Dino (Università di Palermo) e Roberto Scarpinato (Procura di Palermo). Con proiezioni. Saluti di Angelo d’Orsi.
Introduce Claudio Felici, Segretario di Stato Finanze e Bilancio, Poste, Rapporti con  AASFN


Mercoledì 15 ottobre

Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
Le tre religioni monoteiste davanti al “Dio Denaro”
Giovanni Filoramo (Università di Torino)

Ore 11.30
L’alternativa francescana 
Grado G. Merlo (SNS Pisa)

Ore 16.00
Finanzieri e filibustieri ieri e oggi
Franco Cardini (SNS Pisa) in dialogo con Peter Kammerer (Università di Urbino)

Ore 17.15
Inflazione monetaria e caduta degli Imperi dall’antico Egitto a Roma
Daniele Foraboschi (Università di Milano) e Alessandro Cavagna (Università di Milano)

Ore 18.30
Metafisica del debito
Roberto Esposito (SNS, Pisa)

Ore 21.00
Sala della Biblioteca dell'Università - contrada delle Mura, 16

Proiezione del film Il Petroliere (2007), di Paul Thomas Anderson
Presentazione di Karen Venturini (Università di San Marino)


Giovedì 16 ottobre

Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
I banchieri toscani e la nascita del capitalismo  
Franco Cardini (SNS Pisa)

Pausa

Ore 11.30
Marx, il denaro e il Capitale
Roberto Fineschi (Università di Siena)

Pomeriggio

Ore 16.00
Arte e denaro. la strana coppia

Roberto Gramiccia (scrittore, critico d'arte, giornalista, Roma) in dialogo con Isabelle Garo (docente, Parigi)

Ore 17.15
L’Europa è una politica o una moneta? 
Massimo Amato (Università Bocconi, Milano) dialoga con Stefano Zamagni (Università di Bologna)

Pausa

Ore 18.30
“Arricchirsi è glorioso”. La Cina del dopo Mao e la corsa allo sviluppo
Domenico Losurdo (Università di Urbino)

Ore 21.00
Sala della Biblioteca dell'Università - contrada delle Mura, 16

Brani tratti dal documentario Zeitgeist (2007), di Peter Joseph
Commento di alcuni degli ospiti di FestivalStoria


Venerdì 17 ottobre

Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Ore 10.00
“L'essenza del denaro”: da Moses Hess a Karl Marx 
Gian Mario Bravo (Emerito, Università di Torino)

Pausa

Ore 11.30
L’avarizia e la parsimonia, tra economia e filosofia
Stefano Zamagni (Università di Bologna)


Ore 16.00
Trenta denari. Giuda metafora dell’economia monetaria? 
Giacomo Todeschini (Università di Trieste) intervistato da Tommaso Martino (SSSS, Università di San Marino)

Ore 17.15
Come si rubano i soldi
Nunzia Penelope (giornalista) dialoga con Alessandro Casiccia (Università di Torino)

Pausa

Ore 18.30
L’utopia dell’abolizione del denaro

Luigi Punzo (già Università di Cassino) dialoga con Laura Tundo Ferente (Università del Salento)

Ore 21.00
Economia vs politica. Democrazia vs finanza?

Tavola rotonda. Luciano CanforaVladimiro GiacchèNunzia PenelopeAlessandro Casiccia. Coordina Angelo d’Orsi

Sabato 18 ottobre

Monastero di Santa Chiara, contrada degli Omerelli, 20

Ore 10.00
Dal marco all’euro. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa 
Lezione di Vladimiro Giacchè (economista, Roma)

Ricchi e poveri. Slide show, a cura di Eloisa d’Orsi
Proiezione di immagini di fotoreporter di diverse nazionalità, con colonna sonora. Commento di Vladimiro Giacchè

Ore 11.30
Nuovi ricchi e vecchi poveri
Lezione di Nunzia Penelope (Giornalista, Roma)

Ore 15,30
Shylok, la metafora dell’usuraio
Marina Caffiero (Università Roma “La Sapienza”)

Ricchi e poveri. Slide show, a cura di Eloisa d’Orsi
Proiezione di immagini di fotoreporter di diverse nazionalità, con colonna sonora.

Ore 17.00
Il denaro nella letteratura. Letture di brani con accompagnamento musicale.
Silvio Castiglioni

Ore 18.30
Si può fare a meno del denaro?
Anselm Jappe (Accademia di Belle Arti, Frosinone) intervistato da Alessandro Simoncini (Docente, San Marino)

Ore 21.00
Teatro Titano, Piazza Sant’Agata

Il dio denaro. Teologia e quattrini in tempo di catastrofi

Musica e parole di David Riondino

Tuesday, 12 August 2014

Edición crítica: El Capital de Marx. Escrito por Interlínea

Edición crítica: El Capital de Marx

Escrito por  
Edición crítica: El Capital de Marx
Traducir es complejo pero podemos partir de que busca expresar en una lengua lo que está escrito, o se ha expresado antes en otra lengua. No es fácil establecer tipologías, es un proceso complejo de lectura, de escritura, translación de una cultura a otra. Un traductor profesional es una persona que tiene conocimientos de aspectos lingüísticos y gramaticales de dos o más idiomas, quien aplica técnicas aprendidas, un proceso de profesionalización compleja que no necesariamente es lineal y que va acompañada del conocimiento del idioma y de la cultura.

Programa 59 Roberto FineschiRoberto Fineschi
Ha estudiado filosofía y economía en Siena, Berlín y Palermo. Entre sus publicaciones recordamos los libros Ripartire da Marx, Marx e Hegel y Un nuovo Marx. Ganador del premio Rjazanov, ha publicado una nueva versión del libro primero del Capital en italiano a partir de la MEGA2, la nueva edición histórico-critica de las obras de Marx y Engels. Es miembro del International Symposiumon Marxian Theory, con el cual ha publicado varios ensayos y libros. Es fundador y director del sitio web:www.marxdialecticalstudies.blogspot.com

Monday, 21 April 2014

Marx's Capital and Hegel's Logic. Content


Marx's Capital and Hegel's Logic

A Reexamination

Biographical note

Fred Moseley is Professor of Economics at Mount Holyoke College (Massachusetts, USA). He is the author of The Falling Rate of Profit in the Postwar United States Economy (1992) and editor ofMarx’s Logical Method: A Reappraisal (1993), New Investigations of Marx’s Method (1997), Heterodox Economic Theories: True or False? (1995), and Marx’s Theory of Money: Modern Reappraisals. He has also published numerous articles on Marxian economics in scholarly journals, including the American Economic Review, the Cambridge Journal of Economics, and the Review of Radical Political Economics.

Tony Smith is a Professor of Philosophy at Iowa State University. His books include The Logic of Marx’s Capital: Replies to Hegelian Criticisms (1990), Technology and Capital in the Age of Lean Production (2000), and Globalisation: A Systematic Marxian Account (2005).

Readership

Marxian economists, philosophers, and graduate students around the world.

Reviews

“The older debates about Marx’s Hegelianism were generally conducted under the sign of idealism and its denunciation; today probably it is vitalism that is the more significant issue. But in the newer Marxian investigations, Hegel’s Logic is grasped as a theoretical anticipation of the complex and dialectical forms taken by capital itself. This is the sense in which, retroactively, Hegel is reread through Marx and not the other way round. As one of these contributors puts it, Hegel becomes an appropriate reference because it is capital itself which is ‘idealistic’. At any rate, this stimulating volume offers a rich sampling of the newer approach and the insights it provides to Marx himself.”
– Prof. Fredric Jameson, Duke University

Table of contents

Acknowledgements

Introduction
Fred Moseley and Tony Smith


I. IDEALISM AND MATERIALISM

1. Hegel, Marx and the Comprehension of Capitalism
Tony Smith

2. Capital Breeds: Interest-Bearing Capital as Purely Abstract Form
Mark Meaney

3. Dialectics on its Feet, or the Form of the Consciousness of the Working Class as Historical Subject
Juan Iñigo Carrera

4. Which ‘Rational Kernel’? Which ‘Mystical Shell’? A Contribution to the Debate on the Connection between Hegel’s Logic and Marx’s Capital
Gastón Caligaris and Guido Starosta


II. HEGEL’S CONCEPT AND MARX’S CAPITAL

5. The Universal and the Particulars in Hegel’s Logic and Marx’s Capital
Fred Moseley

6. On Hegel’s Methodological Legacy in Marx
Roberto Fineschi

7. Lost in Translation: Once Again on the Marx–Hegel Connection
Riccardo Bellofiore

8. The Secret of Capital’s Self-Valorisation ‘Laid Bare’: How Hegel Helped Marx to Overturn Ricardo’s Theory of Profit
Patrick Murray

9. ‘The Circular Course of Our Representation’: ‘Schein’, ‘Grund’ and ‘Erscheinung’ in Marx’s Economic Works
Igor Hanzel


III. DIFFERENT VIEWS OF THE DIALECTIC

10. An Outline of the Systematic-Dialectical Method: Scientific and Political Significance
Geert Reuten

11. Marx, Hegel and the Value-Form
Christopher J. Arthur

12. Dialectics of Labour and Value-Form in Marx’s Capital: A Reconstruction
Mario L. Robles-Báez

References
Index

Marx's Capital and Hegel's Logic


Marx's Capital and Hegel's Logic

A Reexamination



Edited by Fred Moseley, Mount Holyoke College and Tony Smith, Iowa State University


This book provides a wide-ranging and in-depth reappraisal of the relation between Marx’s economic theory in Capital and Hegel’s Logic by leading Marxian economists and philosophers from around the world. The subjects dealt with include: systematic dialectics, the New Dialectics, materialism vs. idealism, Marx’s ‘inversion’ of Hegel, Hegel’s Concept logic (universality-particularity-singularity), Hegel’s Essence logic (essence-appearance), Marx’s levels of abstraction of capital in general and competition, and capital as Hegelian Subject.


The papers in this volume were originally presented at the 22nd annual meeting of the International Symposium on Marxian Theory at Mount Holyoke College in August 2011. The twelve authors are divided between seven economists and five philosophers, as is fitting for the interdisciplinary subject of the relation between Marx’s economic theory and Hegel’s logic.


Contributors are: Chris Arthur, Riccardo Bellofiore, Roberto Fineschi, Gastón Caligaris, Igor Hanzel, Juan Iñigo Carrera, Mark Meaney, Fred Moseley, Patrick Murray, Geert Reuten, Mario Robles, Tony Smith, and Guido Starosta.

Saturday, 29 March 2014

Karl Marx después de la edición histórico-crítica (mega2): un nuevo objeto de investigación, Roberto Fineschi. Otro ensayo sobre la MEGA aparecido en la revista mexicana Dialéctica (ya publicado en Marxismo crítico y Laberinto).

Otro ensayo sobre la MEGA aparecido en la revista mexicana Dialéctica (ya publicado en Marxismo crítico y Laberinto).
Fuente: http://www.revistadialectica.org/45/index.html


Revista Dialéctica - Número 45

 Nueva Época  Año 37  Número 45  Enero-Junio / Julio-Diciembre 2013 

Contenido

     Editorial:
     Ensayos:

     Artículos:
     Semblaza:
     En defensa de la Filosofía:

     Homenaje al doctor Adolfo Sánchez Vázquez:

     Libros:

     Noticias

     Editoriales Universitarias

     Buzón de Revistas

“El segundo libro de «El Capital» después de la MEGA2″: Roberto Fineschi

Los amigos de Marxismo Crítico y Laberinto no se cansan de traducir mis ensayos ;)
¡Muchas gracias!

Fuente: http://marxismocritico.com/2014/03/18/el-segundo-libro-de-el-capital-despues-de-la-mega2/#comments


El segundo libro de «El Capital» después de la MEGA2″: Roberto Fineschi


I. Observaciones preliminares
La segunda sección de la MEGA2, dedicada a El Capital y a los trabajos de preparación de esta obra, está cambiando radicalmente las bases materiales de la investigación sobre este texto1. Si hasta ahora se ha dedicado más atención, por lo menos en el contexto italiano, al primer libro, la salida de los manuscritos correspondientes al II y al III, además de la reedición crítica de la versión impresa de Engels, ha despertado un renovado interés sobre estos textos. En esta ocasión quiero tratar especialmente algunas cuestiones relacionadas con el segundo libro, haciendo referencia a los tres volúmenes recientemente publicados ya citados al principio. Antes de todo, quizás sea útil especificar algunas diferencias generales que existen entre los varios volúmenes que componen El Capital.
Un punto fundamental es que el mismo Marx publicó varias ediciones del libro I: dos ediciones alemanas (1867 y 1872-3) y una edición francesa (1872-75). A pesar de que la elaboración del texto fuese obstaculizada y la obra se quedara en parte inacabada, el contenido fue impreso varias veces con la autorización de Marx. Si bien es cierto que una parte importante de su legado es inédita y que ésta contiene fragmentos valiosos, etc., no se puede olvidar el principio metodológico fundamental que reconoce una autoridad indiscutible a los textos publicados. Si este criterio es válido respecto a los manuscritos de preparación – desde los Grundrisse a muchos textos juveniles – también lo es para los materiales siguientes, o sea los numerosos manuscritos para el II y el III libro. Vale aún más para la enorme cantidad de extractos y apuntes en vías de publicación en la cuarta sección de  la MEGA.
Naturalmente esto no significa que estos textos no sean dignos de gran interés y que no ofrezcan buenas ocasiones de interpretación. Sin embargo, no hay que creer que aquel manuscrito desmienta el primer libro de El Capital, o que lo haga aquel apunte o aquella página cuya publicación no ha sido nunca autorizada por Marx. Se trata del principio de jerarquía de las fuentes.
Después de haber reconocido, por así decir, la autoridad de primer nivel a los textos autorizados, me parece razonable reconocer otra de segundo nivel a los manuscritos orgánicos, aquellos textos que los filólogos consideran «obras», es decir, escritos organizados y desarrollados según una consistencia lógica comprobada (aquí es posible luego matizar más). Además, hay que atribuir un tercer nivel a los extractos y a las notas, en particular a los que no han sido reutilizados ni para el primero, ni para el segundo nivel. Aún consciente de la complejidad de tal distinción y del hecho de que existen casos límites en los que es difícil asignar una prioridad a éste o a aquel texto2, creo que prescindir de esta jerarquización significa entrar en el terreno del «todo es posible», o sea de la nada.
Llegando al segundo libro, Marx no publicó nunca ningún texto que tratara el proceso de circulación del capital. Aquí nos situamos en el segundo nivel. Aún tenemos numerosos manuscritos, más o menos desarrollados, a partir de los cuales Engels publicó en 1885 el texto tradicionalmente conocido como segundo libro de El Capital. Es necesario recordar que este libro no existe como obra autorizada por el autor, y que la edición de Engels, aunque dotada de autoridad, es una adaptación de los manuscritos ya nombrados y no es la última versión elaborada de Marx. Prescindiendo de la valoración positiva o negativa que se quiera dar al trabajo editorial de Engels, nada puede cambiar el hecho de que los distintos materiales marxianos se quedaron inacabados. Después de haber aceptado y asumido esta realidad, tampoco se debe cometer el error opuesto: o sea, pensar que no existe un desarrollo orgánico– aunque inacabado– de la teoría de la circulación del capital y que Marx se limitó a escribir apuntes ocasionales; al contrario, se dieron numerosos intentos de redactar el segundo libro. La «función histórica» de la MEGA consiste justamente en ofrecer la posibilidad a quien lo desee de abordar de manera detallada estas cuestiones con los textos en mano, dejando de lado las discusiones «en general».
Después de establecer esta premisa, intentaré reconstruir la posición del segundo libro en la arquitectura general de la teoría del capital y explicar cómo Marx llegó a la estructura «final».
Traducción de Elisa Altinier
Artículo editado por Marxismo Crítico en colaboración con la revista Laberinto

Sunday, 9 February 2014

O’Kane, Review of In Marx’s Laboratory




Marx & Philosophy Review of Books » Reviews » 2014 » O’Kane: In Marx’s Laboratory





Riccardo Bellofiore, Guido Starosta, and Peter D. Thomas (eds)

In Marx’s Laboratory: Critical Interpretations of the Grundrisse

Brill, Leiden, 2013. 445pp., €129,00 / $167.00 hb

ISBN 9789004236769










In Marx’s Laboratory: Critical Interpretations of the Grundrisse is the tenth book to come out of the International Symposium on Marxian Theory, a research group concerned with the problems of ‘the Hegelian roots of Marx’s method and the close interaction between value and money’ (2) in Marx’s mature critique of political economy. Whereas the previous works to come out of the ISMT focused on later formulations of Marx’s critique, the present volume is concerned with the Grundrisse, a series of Marx’s notebooks from 1857-8, which had an enormous influence on interpretations of Capitalfollowing their publication in the West in the late 1960s and early 1970s. In order to provide the volume with a wider range of perspectives, the collections editors also invited contributions from leading Marx scholars not affiliated with the ISMT.


As the editor’s introduction notes, the collection’s eighteen contributions share the premise that the Grundrisse are a laboratory in which Marx first experimented with ‘his dialectical investigation of the movement of capitalist social and economic forms’ (3). Moreover, as the introduction also notes, ‘despite the great variety of approaches’ the contributions ‘share a common ground in representing methodologically-minded readings of Marx’s critique of political economy, understood as a critical investigation of the historically-specific reified forms of social mediation of capitalist society’ (3). In addition, they also share the methodological premises of ‘re-reading’ Marx’s ‘project both in light of recent philological advances and also in terms of the capacity of such philologically-informed reading to contribute to our understanding of the contemporary capitalist mode of production’ (14). Finally, in contrast to many of the influential interpretations of the Grundrisse, which interpreted Capital from the perspective of the Grundrisse, many of the contributions share the ‘retrospective reading strategy’ (4) of interpreting the Grundrisse from the perspective of Capital. These commonalities are reflected in 18 wide-ranging essays on the Grundrisse, which the editors have divided into six parts, neatly delineating the different areas of Marx’s thought that the contributions examine. In what follows, I provide short accounts of these contributions and close with some reflections on the volume as a whole.


Part One, ‘Achievements and Limits of the Grundrisse’, consists in a series of comparisons between the methodology employed in the Grundrisse and Capital. Riccardo Bellofiore’s‘The Grundrisse after Capital, or How to Re-read Marx Backwards’ argues that reading the Grundrisse from the perspective of Capital enables us to grasp the breakthroughs that occur in the Grundrisse; where Marx first grasps the division between the ‘natural’ and ‘historical’ in ‘pre-capitalist forms of production’ as well as the specific ‘universality’ of labour in capitalism. However, Bellofiore also argues that these notebooks are marred by the ambiguous ways that Marx uses the categories of labour and money. Bellofiore concludes by calling for the Grundrisse’s notions of crisis theory, its presentation of abstract labour, and its discussions of the struggle over living labour, to be read together with Capital. In ‘Method: from Grundrisse to Capital’, Juan Iñigo Carrera makes the case that Marx’s method is concerned with reproducing the concrete ‘by means of thought’ (61). Carrera argues thatCapital marks an advance from the analytic method in the Grundrisse by uniting the method of presentation and mode of inquiry ‘in the development’ of the substance of value ‘into its necessary concrete forms’ (63). Roberto Fineschi’s, ‘The Four Level’s of Abstraction of Marx’s Concept of Capital’, utilizes MEGA2 (Marx-Engels-Gesamtausgabe 2) to assay Marx’s different plans for the critique of political economy. Fineschi argues that Marx’s subsequent plans mark improvements over the dialectical development of the Grundrisse;moving away from applying a Hegelian scheme to his theory of capital to one that unfolded capital’s ‘own inner dialectical logic’ (93) across four levels of abstraction from simple circulation to singularity.


Part Two concerns ‘Abstract Labour, Value and Money’. Chris Arthur’s ‘The Practical Truth of Abstract Labour’ integrates two ‘insights’ from Marx’s discussion of abstract labour in the Grundrisse ­– Marx’s comments that abstract labour possesses a historically-specific ‘practical truth’ and that it is ‘situated in the capital-relation – into Arthur’s project of a ‘systematic dialectic’ reconstruction of Capital. Arthur’s ensuing interpretation conceives of abstract labour as the ‘practical abstraction intrinsic to the capitalist mode of production and exchange’ (102) that is ‘rooted in the way the value-form imposes this abstraction on labour’ (120) in the unity of the process of production and circulation. Arthur’s contribution sets a new benchmark for value-form interpretations of abstract labour. In the aptly-named ‘Unavoidable Crises: Reflections on Backhaus and the development of Marx’s value-form theory in the Grundrisse, Patrick Murray offers some considerations on the pioneering work of Hans-Georg Backhaus. While Murray praises much of Backhaus’s work, he also defends Marx’s presentation of the dialectic of the value-form in Capital from several of Backhaus’s criticisms. Murray concludes by tying the development of the value-form in the Grundrisse to the aspects of Marx’s theory that view ‘recurrent crises’ as ‘precipitated by the value-form’(146).


‘The Concept of Capital’ is the subject matter of Part Three. Martha Campbell’s, ‘The Transformation of Money into Capital’ provides a philological comparison of the transition from simple circulation to capital in theGrundrisse, the Urtext and Capital Volume 1. In contrast to the logico-historical interpretations of simple commodity production, or the notion that Part One of Capital Volume 1 discusses ‘commodity-form production in general’, Campbell argues that Part One and Part Two are linked so that ‘capital is derived as the pre-supposition for commodity-circulation’(151). Howard Engelskirchen’s ‘The Concept of Capital in theGrundrisse’ argues that Marx’s Aristotelian-inflected theory of capital possesses similarities to the ‘real definition’ of a social kind in the philosophy of science. In addition, Engelskirchen argues that Bettelheim’s characterization of capital as the constituent of a ‘double separation’ applies to the idea of ‘Capital in General’ in the Grundrisse.


The Grundrisse’s ‘Fragment on Machines’ is the object of four different interpretations in Part Four. Michael Heinrich’s ‘The ‘Fragment on Machines: A Marxian Misconception in the Grundrisse and its Overcoming inCapital’ argues that the collapse theory Marx provides in this fragment rests on the ‘shortcomings’ in the theory of value in the Grundrisse and the ‘one-sided’ assumption Marx held that the crisis of the 1850s would lead to the collapse of capitalism. Heinrich then argues that the theory of value Marx developed in Capital links the ‘precise’ distinctions between concrete and abstract labour, constant and variable capital and the ‘comprehension of the capitalist production-process as a unity of the labour and valorisation process’ to the category of relative-surplus value (210). This leads Heinrich to conclude, convincingly, that the developments Marx had seen as leading inextricably to collapse in the Grundrisse are perceived in Capital as a ‘tendency immanent to all capitalist production’ that reach a ‘highpoint in machine-production’ (211). Moreover, since this type of production leads to the accumulation of relative-surplus value it is ‘not a tipping point that puts capitalist production into question’ (211). Tony Smith’s ‘The General Intellect in the Grundrisse and Beyond’, provides a trenchant criticism of Paolo Virno’s and Carlo Vercellone’s use of Marx’s idea of the general intellect in their respective social theories. Smith shows that both thinkers’ interpretations rest on a basic misunderstanding of Marx’s ‘fundamental’ distinction between value and wealth. Smith also argues that their social theories neglect the role that ‘free gifts’ and the general intellect have played throughout the history of capitalism. Guido Starosta’s ‘The System of Machinery and Determinations of Revolutionary Subjectivity in the Grundrisse andCapital’ provides a reading of ‘Marx’s exposition of the forms of the real subsumption of labour to capital … as constituting the dialectical presentation of the determinations of revolutionary subjectivity’ (233). Starosta contends that this dialectical presentation ‘must essentially consist in the synthetic unfolding of the contradictory movement between materiality and the capital-form up to its absolute limit, revealing the proletariat’s self-abolishing action as the necessary form in which the former content asserts itself’ (235). Since Capital provides a ‘truncated’ version of this presentation, with a ‘gap’ between the chapters on relative surplus-value and the ‘Historical Tendency of Capital Accumulation’, Starosta utilises several passages from the ‘Fragment of Machines’ to complete this systematic unfolding. George Caffentzis’s ‘From the Grundrisseto Capital and Beyond’ combines ‘Marxology’ with a semi-autobiographical history that traces how a reading of the increasing commensurability of wealth and labour time as an ‘essential preliminary’ (270) of the law of the rate of profit to fall influenced the journal Zerowork and the Wages for Housework Campaign. Caffentzis also traces parallels between the ‘techno-scepticism’ of contemporary anti-capitalist movements and Marx’s later interest in the Paris Commune and Russian obschina.


Part Five features contributions on the topics of ‘Competition, Cycles and Crises’. Fred Moseley’s ‘The Whole and the Parts. The Beginning of Marx’s theory of distribution of surplus-value in the Grundrisse’, which builds on his previous work, argues that certain passages in the Grundrisse show that Marx ‘was already very clear’ that his ‘subsequent analysis of the equalisation of profit rates (and the distribution of surplus-value in general) would be based on the premise that the total amount of surplus-value is determined prior to its distribution’ (288). In ‘Marx’s Grundrisse and the Monetary Business-Cycle’, Jan Toporowski highlights the importance financial innovation plays in Marx’s critique of political economy. Toporowski makes the pertinent case that for Marx ‘the financing needs of capitalist production induce financial innovation, which comes to have a dominant … role in relation to production’ allowing ‘credit-cycles to determine the nature and dynamics of capitalism’ (309). Geert Reuten and Peter D. Thomas’s ‘Crisis and the Rate of Profit in Marx’s Laboratory’ provides a philological study of the ‘tendency of the rate of profit to fall’ in successive drafts of Marx’s critique of political economy. This important contribution makes a convincing case that Marx’s views on the ‘tendency’ developed from a naturalistic philosophy of history that remained ‘indebted’ to classical political economy, and posited an inevitable breakdown in the telos of capitalism, to a theory that saw that the falling rate of profit was an operative expression of the contradictory and systematic functioning ‘of the capitalist mode of production as a potentially durable system’ (312). The authors also outline a number of promising areas of further research.


The final part of the collection contains four contributions on the theme of ‘Society and History in theGrundrisse’. Luca Basso’s chapter ‘Between Pre-Capitalist Forms and Capitalism: The Problem of Society in the Grundrisse (Outlines of a Critique of Political Economy)’ argues that the Grundrisse’s historical comparisons between the autonomous individual ‘subjected to the objective power of money, and of society’ and pre-capitalist forms characterized by the ‘unity of land and community’ are used by Marx to identify what is historically-specific to capitalism. Amy Wendling’s fascinating ‘Second Nature: Gender in Marx’sGrundrisse’ contextualizes and reconstructs Marx’s conception of gender. On the basis of some of Marx’s notebooks from 1852 – forthcoming in MEGA2 but unfortunately not quoted in the article – Wendling argues that Marx’s later conception of gender ‘as an enormously complex, socially imbedded, yet transhistorical structure’ (355) supersedes two of the prevailing discourses on gender in his time. Re-reading the Grundrissefrom this perspective, with particular focus on Marx’s notion of second nature, Wendling argues that Marx’s conception of gender also ‘foreshadows’ some of the debates in twentieth-century Marxist feminism. Joel Wainright’s ‘Uneven Developments: From the Grundrisse to Capital’, makes the case that Marx provides ‘elements’ of a theory of imperialism that sees uneven development ‘as an effect of four related processes’; original and on-going primitive accumulation, formal subsumption, ‘the displacement of diverse pre-capitalist formations, and colonialism’ (373). Wainright argues that the different emphasis on these elements in theGrundrisse and Capital reflect Marx’s ‘growing recognition’ of the ‘interconnections between Britain’s imperial brutality and the expansionary nature of capital’ (373). Massimiliano Tomba’s ‘Pre-Capitalistic Forms of Production and Primitive Accumulation. Marx’s Historiography form the Grundrisse to Capital’ argues that theGrundrisse provides a ‘double scheme of interpretation’ that ties an evolutionary history to a repetitive history of invariants in order to understand ‘the nature of the historical break represented by the capitalist mode of production’ (395). In Tomba’s view, Marx rethinks this developmental schema in Capital where he conceives of genesis, development and crisis in combination in the moments and temporalities of the world market.


In Marx’s Laboratory ably achieves the editor’s stated goal of ‘providing an in-depth critical engagement with the Grundrisse from a variety of different perspectives’ (3) – with a few qualifications. The variety of perspectives might have been broadened if the collection had included contributions from scholars who interpret Marx’s critique of political economy along ‘Traditional Marxist’ lines. Moreover, the critical engagements might have been more in-depth if the number of contributions that interpret the Grundrisse from the perspective of Capital had provided more engagement with work of scholars who re-read Capital from the perspective of the Grundrisse. (A case in point is the work of Moishe Postone, an influential contemporary Marx scholar, whose recent ‘Rethinking Capital in Light of the Grundrisse’ (Postone 2008) is not mentioned.) These minor points aside, the collection fills an important gap in the sparse English secondary literature on theGrundrisse, making a valuable contribution to contemporary Marxian studies. In so doing, In Marx’s Laboratory provides essential reading for those who are working on Marx’s critique of political economy, while also providing notable contributions to the exciting work currently going on that is re-evaluating Marx’s theory of value, his theory of crisis and his theory of gender.


9 February 2014

Sunday, 5 January 2014

Presentazione nuova edizione del I libro del Capitale e di Karl Marx 2013 a Napoli il 16 e 17 gennaio




16 e 17 gennaio 2014

Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Dipartimento di Studi Umanistici, Sezione di Filosofia

Nell’ambito delle attività dell’insegnamento di Filosofia della storia, lauree triennale e magistrale, si terranno le presentazioni di

Karl Marx – Friedrich Engels, Opere complete, vol. XXXI, Karl Marx, Il capitale. Libro primo
Il processo di produzione del capitale (1863-1890), Trad. it. di Delio Cantimori, Roberto Fineschi e
Giovanni Sgro’, A cura di Roberto Fineschi, Napoli, La Città del Sole, 2012, 2 tomi, 1616 pp. (ISBN 978-88-829-2487-4).












Roberto Fineschi – Tommaso Redolfi Riva – Giovanni Sgro’ (a cura di), Karl Marx 2013, «Il ponte», LXIX (2013), nn. 5-6 (maggio-giugno 2013), 288 pp. (ISSN 0032-423X)















Interverranno

Prof. Adalgiso Amendola
Università degli Studi di Salerno

Prof. Gianfranco Borrelli
Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Prof. Giuseppe Cacciatore
Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Prof. Mario Cingoli
Università degli Studi di Milano-Bicocca

Prof. Giuseppe Antonio Di Marco
Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Prof. Roberto Fineschi
The Siena School for Liberal Arts, Siena

Dr. Giovanni Sgro’

Seguirà a breve il programma dettagliato con l’indicazione dell’aula e degli orari



Due giorni alla biennale. Decolonizzazioni colonizzate

Due giorni alla biennale. Decolonizzazioni colonizzate Dal significativo titolo “Stranieri ovunque”, la biennale di Venezia riporta nuovamen...